Il mondo degli oggetti smart
Avete mai fatto caso a come il famoso film L’uomo bicentenario viene classificato? Indipendentemente dalla fonte che andrete a consultare, alla voce genere troverete sempre la parola Fantascienza.
Quando nel 1999 Robbin Williams interpretava Andrew Martin, uno dei primi prototipi di robot domestici, molto probabilmente non immaginava che presto quello scenario sarebbe diventato un ritratto della realtà in cui viviamo.
Frigoriferi che ci avvisano dell’imminente scadenza di un prodotto, apparecchi con nomi di persona che a un nostro comando vocale sono in grado di spegnere o accendere le luci in qualsiasi stanza della casa, sveglie che ci ricordano appuntamenti importanti, bracciali e orologi che misurano il nostro battito cardiaco, fino a robot creati per aiutare nelle faccende domestiche…proprio come Andrew Martin.
Questo, e molto altro ancora, è l’IOT (Internet of Things) e non è un termine tratto da una qualche saga di fantascienza o di supereroi. È la realtà.
Quando l’intelligenza raggiunge gli oggetti
IOT è un termine coniato da Kevin Ashton, cofondatore e direttore esecutivo di Auto-ID Center, per indicare tutto quel mondo di oggetti che sono connessi alla rete e che, proprio per questo motivo, raccolgono, si scambiano e forniscono informazioni al mondo esterno.
Tutti quegli oggetti che riescono a connettersi ad internet e ad interagire con la rete appartengono al mondo dell’IOT e vengono spesso identificati come oggetti smart, dotati appunto di una loro autonoma/semiautonoma intelligenza.
IOT e aziende
È facile immaginare quanti vantaggi l’IOT sia in grado di offrire. Da funzioni di monitoraggio e statistica a prevenzione e sicurezza, il mondo degli oggetti smart si sposa perfettamente con le esigenze delle aziende.
L’IOT, infatti, viene già utilizzato in vari ambiti come l’agricoltura, il retail e la sanità. Affidare importanti funzioni a sistemi in grado di comunicare tra loro e con il mondo esterno permette alle aziende di ottimizzare i tempi, risparmiare capitali ed incrementare la precisione, la puntualità e la qualità.
Un esempio? Alcuni macchinari inviano una segnalazione alla centrale quando riscontrano qualche anomalia nel funzionamento che potrebbe causare gravi danni alla macchina stessa. In questo modo si evitano i fermi nella produzione e tutte le spiacevoli conseguenze che andrebbero a danneggiare l’azienda.
Ma questo è soltanto uno degli innumerevoli impieghi che l’IOT trova nel panorama delle imprese. T-factory da anni accompagna le aziende nel mondo dell’IOT fornendo servizi di consulenza, progettazione e sviluppo in base alle esigenze del cliente.
Per approfondire, qui di seguito trovi il collegamento al case history di un progetto IOT, firmato T-Factory, per un’importante azienda operante nel settore R&D (research and development) per le coltivazioni idroponiche.
L’avvento degli smartphone ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale. Le persone hanno iniziato a capire che un oggetto può essere utilizzato per svariate funzioni, e così un telefono non è più solo un telefono, un orologio non è più solo un orologio ecc… L’intelligenza oggi può essere integrata a un qualsiasi oggetto trasformandolo in un punto di incontro interattivo tra le persone, i brand ed i consumatori, la Pubblica Amministrazione ed i cittadini, le aziende e le filiere.
L’IOT si nutre e vive di informazioni, crea nuove modalità di accesso a tali informazioni e ne rende possibile la condivisione tra più attori della filiera. Lo scopo? Arrivare a quel consumatore finale che, prima ancora dei prodotti, cerca informazioni.